Itinerario
"Tra ogni nozione e ogni punto dell’itinerario [si] potrà stabilire un nesso d’affinità o di contrasto che serva da richiamo istantaneo alla memoria".
Italo Calvino
Le opere della mostra sono state tutte eseguite negli ultimi dodici mesi. E` stato un periodo che ha fornito pochi stimoli esterni d’ispirazione ma ha coinciso con un’idea che avevo da tempo di lavorare sulla tela quadrata, un formato relativamente inusuale in pittura ma recentemente reso familiare da Instagram.
Ho indagato le regole geometriche e compositive che governano il quadrato, e cosi` l’ho solcato con diagonali appena inclinate, vi ho inscritto degli archi di cerchio e acuito la tensione dei bordi tagliando parte di una figura o di un oggetto. Insomma la tela quadrata ha rappresentato un elemento contro cui lavorare. Mi interessa la tensione tra la superficie del lino e lo spazio che il colore crea al di là della tela: il mio spazio pittorico e` italiano e rinascimentale, organizzato su piani ortogonali. E` lo spazio di Piero, ma anche quello di Morandi, in cui gli oggetti e le figure si poggiano ad una precisa distanza gli uni dagli altri e dallo spettatore.
Per le composizioni di figure mi sono ritrovata a lavorare da alcune fotografie scattate casualmente d’estate, un modus operandi nuovo per chi come me dipinge dal vivo. Le foto contenevano relativamente poche informazioni e mi hanno costretto ad un processo di invenzione e integrazione degli elementi mancanti: una pratica che ha soppresso il realismo ed accentuato l’aspetto mnemonico ed onirico delle immagini.
Le nature morte riprendono le note cromatiche dei quadri di figura ma sono eseguite da osservazione diretta. Contengono, come sempre, dei riferimenti alle radici italiane - la geografia diventa importante quando si vive lontano - ed hanno una vena giocosa e malinconica.
I mondi apparentemente diversi, l’interno dello studio e le visioni estive, gli autoritratti e i notturni, sono declinazioni della stessa gamma cromatica e degli elementi compositivi che caratterizzano la mia ricerca artistica, e rappresentano lo stato d’animo altalenante di questo anno, passato tra dove eravamo e dove volevamo essere.
Ilaria Rosselli Del Turco
"Tra ogni nozione e ogni punto dell’itinerario [si] potrà stabilire un nesso d’affinità o di contrasto che serva da richiamo istantaneo alla memoria".
Italo Calvino
Le opere della mostra sono state tutte eseguite negli ultimi dodici mesi. E` stato un periodo che ha fornito pochi stimoli esterni d’ispirazione ma ha coinciso con un’idea che avevo da tempo di lavorare sulla tela quadrata, un formato relativamente inusuale in pittura ma recentemente reso familiare da Instagram.
Ho indagato le regole geometriche e compositive che governano il quadrato, e cosi` l’ho solcato con diagonali appena inclinate, vi ho inscritto degli archi di cerchio e acuito la tensione dei bordi tagliando parte di una figura o di un oggetto. Insomma la tela quadrata ha rappresentato un elemento contro cui lavorare. Mi interessa la tensione tra la superficie del lino e lo spazio che il colore crea al di là della tela: il mio spazio pittorico e` italiano e rinascimentale, organizzato su piani ortogonali. E` lo spazio di Piero, ma anche quello di Morandi, in cui gli oggetti e le figure si poggiano ad una precisa distanza gli uni dagli altri e dallo spettatore.
Per le composizioni di figure mi sono ritrovata a lavorare da alcune fotografie scattate casualmente d’estate, un modus operandi nuovo per chi come me dipinge dal vivo. Le foto contenevano relativamente poche informazioni e mi hanno costretto ad un processo di invenzione e integrazione degli elementi mancanti: una pratica che ha soppresso il realismo ed accentuato l’aspetto mnemonico ed onirico delle immagini.
Le nature morte riprendono le note cromatiche dei quadri di figura ma sono eseguite da osservazione diretta. Contengono, come sempre, dei riferimenti alle radici italiane - la geografia diventa importante quando si vive lontano - ed hanno una vena giocosa e malinconica.
I mondi apparentemente diversi, l’interno dello studio e le visioni estive, gli autoritratti e i notturni, sono declinazioni della stessa gamma cromatica e degli elementi compositivi che caratterizzano la mia ricerca artistica, e rappresentano lo stato d’animo altalenante di questo anno, passato tra dove eravamo e dove volevamo essere.
Ilaria Rosselli Del Turco